Saranno circa 630 le aziende agricole di montagna trentine che
potranno beneficiare del contributo sui contributi previdenziali da
versare all’Inps, grazie ad una norma, presentata dall'assessora Violetta Plotegher, inserita nella legge di stabilità della Regione e approvata dall’aula del Consiglio regionale.
“Si tratta di un intervento già previsto lo scorso anno per le
aziende di montagna della Provincia di Bolzano e che oggi è stato
possibile estendere anche a quelle del Trentino, prima escluse a causa
della differente legislazione provinciale – spiega Plotegher – Grazie a
questa modifica all’articolo 15 della legge 7 del 1992, anche le aziende
agricole di alta montagna in situazioni sfavorite potranno godere di un
contributo che rappresenta un segnale importante per mantenere attiva
l’economia in zone disagiate, aiutando coloro che si adoperano per
mantenere viva la montagna”.
L'articolo 15 della legge regionale n. 7/1992 stabilisce che ai
coltivatori diretti, mezzadri e coloni operanti in aziende che si
trovano in condizioni particolarmente sfavorite spetta un contributo
pari al 50% dell’importo versato per la contribuzione previdenziale
dovuta ai sensi della legge 2 agosto 1990, n. 233. Per le aziende della
provincia di Bolzano che presentano un punteggio superiore a 75 punti di
svantaggio, secondo quanto definito dalla normativa provinciale in
materia, l’ammontare del contributo è determinato annualmente dalla
Giunta regionale con propria deliberazione fino al 70%.
Analogamente quindi a quanto è stato previsto l’anno scorso per gli
agricoltori della provincia di Bolzano, con la legge regionale di
stabilità 2018 si è proposto un aumento della percentuale del contributo
fino al 70% anche per le aziende della provincia di Trento che si
trovano ad operare in condizioni di maggior svantaggio. Coerentemente
con i criteri stabiliti dalla Provincia autonoma di Trento, che si
riferiscono alla localizzazione dell’azienda piuttosto che a un sistema
di punteggi (ubicazione dell’azienda nelle zone destinatarie
dell’indennità compensativa o in zone al di sopra dei 900 metri di
altitudine), la modifica normativa individua nelle aziende che coltivano
terreni situati in prevalenza ad un’altitudine superiore ai 900 metri
quelle che potranno beneficiarie di una percentuale maggiore di
contributo (70% invece del 50%). In base ai dati forniti dalla Provincia
autonoma di Trento, risulta che le aziende i cui terreni sono situati
in prevalenza sopra i 900 m slm sono 633, con una stima della maggiore
spesa pari ad euro 390.000. Presto saranno resi noti i criteri e le
modalità di richiesta per l'assegnazione dei contributi.
Data: 05/12/2017 |