Firmato stamani (18 ottobre) nella sede della Procura
generale della Repubblica di Trento un accordo di cooperazione fra tutti gli
uffici del Pubblico Ministero e la Regione Autonoma Trentino Alto
Adige/Südtirol.
L’intesa si pone l’obiettivo di ridurre, attraverso l’intervento
del Centro di giustizia riparativa della Regione, il carico di lavoro degli
uffici giudiziari rappresentato dai procedimenti per reati di lieve entità di
competenza del giudice di pace e di favorire allo stesso tempo la conciliazione
e la riparazione delle conseguenze del reato. Oltre che dall’assessore
regionale ai giudici di pace, l’accordo è stato sottoscritto dal Procuratore
Generale, dal Procuratore della Repubblica di Trento, dal Procuratore di
Bolzano e da quello di Rovereto.
“Grazie a questa intesa – ha sottolineato l’assessore
regionale – l’attività del Centro di giustizia riparativa nella fase
pre-processuale diventa quindi ancora più strategica non solo in termini
integrativi per quanto riguarda l’attività dei giudici di pace ma anche per
cercare di sanare all’origine quei conflitti che riguardano sì reati minori ma
è vero che poi questi reati minori possono degenerare. Questo tipo di
intervento diventa quindi molto importante per la comunità e per la coesione
sociale”.
Nel corso dell’ultimo anno, ha sottolineato il Procuratore
Generale, Giovanni Ilarda, oltre il 64% dei procedimenti sono stati definiti
con remissione di querela dopo che gli atti erano stati trasmessi al
giudice di pace. “Il che significa – ha aggiunto - che l’attività svolta in
precedenza dalle Forze dell’ordine, dal Pubblico ministero e dalle cancellerie
e i costi relativi a carico della collettività avrebbero potuto essere di gran
lunga minori se la remissione di querela fosse intervenuta in un momento
anteriore”. Secondo il magistrato “l’accordo con la Regione mira a raggiungere
proprio tale risultato, con positive ricadute sul piano economico e sociale e
per il carico di lavoro degli uffici giudiziari. Si tratta – conclude il
Procuratore Generale - della prima intesa del genere in campo nazionale
di cui monitoreremo i risultati anche per valutare la possibilità di seguire un
analogo percorso per i reati procedibili a querela di competenza del
tribunale”.
Data: 18/10/2018 |